Edizione 2018
Giardini del pensiero
24 Aprile - 04 Novembre 2018
Ancora una volta, il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire saprà sorprendervi con esperienze inedite, al servizio dell’espressione del pensiero, tema di questa 27° edizione del concorso, la cui giuria è presieduta dallo scrittore Jean Echenoz.
Che si riferiscano a universi d’autori celebri come Jean-Jacques Rousseau, Octave Mirbeau, Marcel Proust o George Luis Borges, a leggende amerindiane, al racconto sufico della Conferenza degli Uccelli o che evochino, fisicamente, il progredire dei nostri pensieri, questi giardini sono stati progettati da equipe molto impegnate e varie.
La diversità dei loro mestieri, deve essere sottolineata: detti giardini sono stati immaginati, quest’anno, da paesaggisti, giardinieri, architetti, urbanisti, nonché da scenografi, registi, grafici e anche da un antropologo, un geografo, un ebanista, una piumaia, tutti molto talentuosi e ispirati. Le loro multiple provenienze è anche la garanzia di una grande fertilità delle idee: sono originari di svariati paesi come Russia, Stati Uniti, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Canada e, ovviamente, Francia.
Questa edizione vi farà scoprire, tra le altre singolari architetture verdi, vere e proprie “bolle” di pensiero, un giardino di meditazione giapponese blu Klein, risolutamente contemporaneo, una spettacolare anamorfosi rossa, un scultoreo libro di sabbia, un’inedita architettura a spirale, un chiostro contemporaneo abbellito con sublimi “fiori di piuma”, delicati kokedama che raffigurano i vostri neuroni, … insomma, una combinazione mozzafiato di idee, invenzioni e poesia vegetale.
Parallelamente a questi giardini provenienti dal concorso, prestigiosi invitati saranno anche presenti, quest’anno, a Chaumont-sur-Loire, come il grnade paesaggista e artista Bernard Lassus, il famoso scultore di vetro americano Dale Chilhuly, o la notevole equipe dell’OULIPO (Ouvroir de littérature potentielle), che ha progettato uno stimolante Jardin des voyelles (Giardino delle vocali).
Per quel che riguarda l’esigenza botanica, i “patiti di giardino” che sono Pascal Garbe e Didier Willery celebreranno il viola del pensiero in tutti i suoi stati. I “liberi pensatori” de Plantes et Cultures ci trascineranno, dal canto loro, nella loro lussureggiante biblioteca vegetale e ci faranno condividere la loro “pretesa di cambiare il mondo con i loro fiori”.
Come è giusto che sia, con i “giardini del pensiero”, l’edizione 2018 del Festival si annuncia quindi come un anno pieno di colori e idee.