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Edizione 2018 - Giardini del pensiero

19BIS. (R)évolution

published at 16/03/2018
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © F. Waas
Processo vivo, ricominciato sempre durante cicli che si ripetono all’infinito di composizione, decomposizione, ricomposizione, il pensiero è movimento.
Come scriveva il filosofo Montaigne nei suoi Essais, “Il mondo è solo una perenne altalena”: il mondo, e tutto ciò che lo costituisce, è in costante evoluzione. In quest’ottica, il visitatore è invitato ad entrare nella danza di questo giardino in perpetuo divenire, in perenne ri(e)voluzione. Qui né inizio né fine.
Un monticello centrale, cono con colori scuri dalla massa fumante, emerge davanti agli occhi come una rivolta. Ricoperto di composto, una materia riciclabile dalla quale rinasce la vita, è il luogo di un’intensa attività. Nel corso delle stagioni, piante selvagge, ruderali e volubili scrivono la propria partizione in questo spazio dove tutto è memoria e oblio di ciò che è stato e che sarà, dove tutto si ricompone decomponendosi.
(R)évolution è una meditazione, un inno alla permanente impermanenza dell’universo, un inno alla bellezza della sua incompiutezza.

PROGETTISTI

Camille LACROIX, scenografa, Christine MONLEZUN, regista, e Philippe BERTRAND, paesaggista, insegnante
FRANCIA
 
 

Infanzia in Alta Savoia, a Cluses, tra città e natura. A 10 anni, Philippe Bertrand pianta i suoi primi semi di albero sul suo balcone, e a 20 anni, entra alla Scuola degli Ingegneri delle Tecniche dell’Orticoltura e del Paesaggio di Angers (ENITHP): prima esperienza durante uno stage presso il Giardino delle Piante a Parigi. A 23 anni, soggiorna e lavora sull’isola di Maré in Nuova Caledonia (sviluppo in orticoltura), quindi a 25 anni diventa responsabile del vivaio del liceo orticolo&paesaggistico Adriana di Tarbes. A 30 anni, sceglie l’insegnamento in paesaggio presso il liceo Adriana. Vi assume la responsabilità del parco botanico e del suo ampliamento, crea insegnamenti che mescolano giardino, arte contemporanea e ambiente. A 43 anni, prima esposizione in arte contemporanea: "Jardin Barbare" (Omnibus, Tarbes), seguite da altre esposizioni collettive ("Dérapage contrôlé") o personali ("Naître ou ne pas être", Libreria Les beaux jours, Tarbes); a 46 anni, crea un atelier bonsai presso la casa circondariale di Lannemezan; a 50 anni, pubblica una raccolta di poesie, disegni e fotografie: "Faire des histoires". Oggi, sempre insegnante, realizza progetti paesaggistici con i suoi allievi, continua a creare e gestire il parco del liceo, nonché altre attività: atelier bonsai presso la casa circondariale, poesia, esposizioni, amministratore di Omnibus/laboratorio artistico, è d’altronde qui che gli venne proposto di associarsi a questo progetto.

Dopo avere ottenuto un’agrégation (esame di concorso per ottenere l’abilitazione all’insegnamento medio o superiore) di lettere classiche, Christine Monlezun si trova a lavorare come attrice a Tolosa, sotto la direzione di Michel Mathieu, Didier Carette, Maurice Sarrazin, Jean-Jacques Mateu, quindi di Jean-Luc Terrade a Bordeaux. Passa alla scenografia con "Bartleby", "La formule", con la musicista Jessica Constable durante il Festival "30-30", quindi fonda a Parigi, dove vive, la compagnia Mille et un plateaux. Mette in scena "Le quattro gemelle" di Copi e "Crave" di Sarah Kane. Il suo lavoro scenico si definisce con l’installazione di paesaggi visuali e sonori, e privilegia i testi aperti, senza inizio, centro e fine, ma propizi a lavorare sulla materia stessa del tempo: cicli, ripetizioni, alternanza di pieno e di vuoto, di presenza e di assenza, che vi sono attuati. Incontra Camille Lacroix. La loro intesa è immediata, i loro universi artistici hanno punti comuni. Lavorano assieme su un progetto teatrale e decidono di prolungare questa loro collaborazione con la progettazione di un giardino per il Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire. Invitano Philippe Bertrand a raggiungerle in questa avventura.

Camille Lacroix è scenografa e artista plastica diplomata della Scuola Nazionale Superiore delle Arti Decorative. Lavora regolarmente per la danza e il teatro (Cie PLI, Cie du Point d'Assemblage...). Nel 2013, inizia, con Flora Détraz, il progetto "Waves": una serie di passeggiate sonore create in situ in varie città europee (Stoccolma, Caen, Lisbona). Durante questa esperienza, considera il testo e la creazione sonora come un prolungamento del suo lavoro scenografico, in spazi agli antipodi della sala di spettacolo: paesaggi, più o meno urbanizzati. Incontra Christine Monlezun durante la realizzazione di un progetto teatrale, il che le danno la voglia di collaborare più regolarmente e immaginare assieme questo giardino con Philippe Bertrand.

Giardino creato con il sostegno di

  1. EPLEFPA, Lycée professionnel agricole horticole de Tarbes
  2. Hesus
  3. Dutrie
Vedere sulla mappa

Sul web

Hesus
Dutrie
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © Éric Sander
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © F. Waas
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © F. Waas
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © Éric Sander
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © Éric Sander
(R)évolution, Festival International des Jardins 2018 - © Éric Sander
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Acquistata dalla Regione Centro nel 2007, la Tenuta di Chaumont-sur-Loire è diventata un luogo irrinunciabile nel campo dell’arte e dei giardini. La triplice identità della Tenuta: patrimoniale, artistica e giardinieristica ne fa un luogo singolare nel circuito dei castelli della Loira.

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