Albergo Le Bois des Chambres & Ristorante Le Grand Chaume

La sala da pranzo

published at 20/10/2022

Questa sala lunga 17 metri, ospitava le cucine ed i servizi dei domestici. I de Broglie trasformano i locali in sala da pranzo, dotandola di un camino neogotico e di un soffitto policromo nello stile del 15° e 16° secolo; la sala viene inoltre attrezzata con tutti i comfort disponibili al tempo: acqua corrente, elettricità e caldaia per il riscaldamento dal pavimento.

Gabriel-Louis Pringué, scrittore ed amico intimo dei de Broglie, soggiorna regolarmente a Chaumont. Sentiamo cosa racconta una cena in casa de Broglie nel suo libro Trente ans de dîners en ville (Trent'anni di cene): "La principessa, consorte di Amédée de Broglie, era una donna dotata di tale fantasia ed estro, da detestare ogni regola e disciplina. Non si sottometteva ad alcun orario stabilito. Al Castello di Chaumont, la cena veniva servita alle venti e quindici. Non ho quasi mai visto la principessa scendere prima del servizio che precedeva le 22. Noi pazientavamo, inebriati dal profumo muschiato e dolce delle orchidee viola che inondavano i saloni. Madame de Broglie ospitava sempre una ventina di persone, alcune delle quali erano rinomate per il loro notevole livello di intelligenza, senso artistico, eleganza e mondanità. (…) La tavola era addobbata da magnifici servizi d'argenteria che risplendevano alla luce degli alti candelabri d'argento ad otto o dieci bracci. Il centro tavola era solitamente decorato da orchidee verdi con picchiettature marroni. L'effetto era stupefacente e ben si accordava con i pregiati arazzi del 14° secolo che ornavano i muri di pietra. Le tovaglie, ricamate con il blasone dei de Broglie, erano splendide. (…) Ecco il menu del Dicembre 1913 per una cena in onore del duca di Montpensier: Vellutata della Regina, Animelle la Maréchale, Salmone della Loira in salsa verde, Cosciotto di capriolo con salsa al pepe, Purè di castagne, Insalata, Cardi al Midollo, Chaufroid di tordi all'uva, Tartufi in camicia, Gelato di Ananas ed Assortimento di Dolci."

 

I mobili
Il mobilio della sala da pranzo fu commissionato dai de Broglie ad alcuni grandi artigiani ebanisti. La vendita di una parte di questi mobili nel 1938 e la riqualificazione del museo realizzata nel 1950 ne hanno via via cancellato il carattere ottocentesco, dando maggiore spazio ad uno spirito Rinascimentale. Per donare una coerenza storica castello, si è scelto negli ultimi anni di ricreare l'atmosfera che regnava all'epoca della famiglia de Broglie.
In quest'ottica sono state effettuate varie acquisizioni, come nel caso della credenza, risalente al 1880. Quest'ultima presenta, nel corpo inferiore, quattro sportelli ornati da una decorazione scultorea floreale con cartigli e salamandre, nonché sotto il ripiano quattro cassetti con montanti a colonne. Il corpo superiore a baldacchino è munito di quattro ripiani.
La credenza serviva a riporre - e soprattutto mettere in risalto - il servizio da tavola. La sua origine risale al 13° secolo, quando, per risparmiare spazio, si sovrapponevano due casse sul carro che trasportava i mobili di casa in casa. Nel 14° secolo ad una delle due casse vengono aggiunti gli sportelli: nasce così la credenza. Nel corso del 15° secolo la credenza diventa sempre più elaborata. Nei convivi dei grandi dignitari, la credenza funge da vetrina ai magnifici piatti da portata, spesso cesellati in oro o argento.
Secondo il libro Honneurs de la Cour (Gli onori della corte), scritto nel 15° secolo da Eleonora di Poitiers per la corte di Borgogna, il numero dei ripiani variava rispetto al rango nobiliare del proprietario: cinque ripiani o mensole per un principe, un sovrano o una regina, quattro per la consorte di un principe, tre per la moglie di un conte e due per la moglie di un semplice cavaliere.
L'arredo del Castello viene regolarmente arricchito da nuovi mobili consegnati in deposito dalle più grandi istituzioni francesi, come il Mobilier National, il Museo delle Arti Decorative di Parigi e il Museo nazionale del Medioevo - Hôtel de Cluny; ma anche grazie alle acquisizioni del FRECC (Fondo Regionale di Arricchimento delle Collezioni di Chaumont).

 

Il camino

Questo camino di stile neo-gotico fu disegnato da Paul Ernest Sanson - architetto dei de Broglie - alla fine del 19° secolo ed eseguito dallo scultore Antoine Margotin.

Sanson fece scolpire, con grande maestria sulla cappa del camino, quasi tutti i motivi presenti sulla facciata esterna del Castello. In alto figurano lo stemma di Carlo I d'Amboise, proprietario del castello fino al 1481 e quello di suo figlio, Carlo II - proprietario dell'edificio fino al 1511 - sorretti rispettivamente da due angeli e da due uomini selvaggi. Più in basso, notiamo la scultura dello stemma del cardinale Georges d'Amboise, incorniciato dalla doppia "C" di Carlo II. Sui due lati figura il rebus etimologico di Chaumont (monte-caldo): una montagna in fiamme appunto, sormontato dallo stemma reale francese.