A. Luzia Simons
"Blacklist"
I piccoli video poetici della serie di Luzia Simons “Blacklist” ci immergono in un universo umoristico e onirico dove piante e insetti coabitano con molta grazia e leggerezza.
"In un XXI secolo segnato dall’inquietudine planetaria, un artista si mette in gioco, come se l’innocenza della curiosità umana, anche se adulterata da tanto tempo, fosse ancore concepibile.
Dopo le stampe della serie "Blacklist" – forme esili cariche di poesia e spirito, presentate sotto vetrine come oggetti rari e preziosi–, era difficile resistere alla tentazione di rimettere in scena questo tipo di creature ibridi e sconosciute sull’asse temporale. I video corti non si rivelano, tuttavia, non meno enigmatici poiché sprovvisti di qualsiasi finalità narrativa. Il tema dell’identità e della continuità, molto caro all’artista, diventa un evento istantaneo d’apparenza intima. Con la sua sorgente luminosa che lentamente scorre sotto un biotopo lussureggiante, lo scanner entra in scena. Il suo raggio stranamente effimero palpa una realtà irreale. La natura in modo trailer. L’utensile si muta in spazio di vita.
L’ironia e la metafora sono vecchie complici: dicono una cosa, ma ne pensano un’altra.
A suo tempo, il romanticismo si era servito di entrambe per sgrossare le cose inesplorate. Quando Luzia Simons ci presenta, oggi, con un misto di umorismo e poesia, una fauna incognita – allo stesso tempo attraente e ripugnante, prendendo a prestito sia all’erotismo che all’orrore dell’inaspettato –, quando prende come tema la diversità delle forme naturali ed i rischi della confusione, toccando quindi con il dito la nozione incerta della parentela con il corpo, ci confronta con la realtà contraddittoria e cocciuta di un idillio avvenuto mediante interposto scanner. Ci dà… da vedere quello che succede." Werner Knoedgen
DATI BIOGRAFICI
Luzia SIMONS
BRASILE