Albergo Le Bois des Chambres & Ristorante Le Grand Chaume

La camera detta di Caterina de’ Medici

published at 20/10/2022

Questa camera fu così chiamata dalla famiglia de Broglie per ricordare l'acquisto del Castello da parte della Regina nel 1550. Nel 16° secolo, la stanza era impiegata di volta in volta come camera cerimoniale, sala da pranzo, toeletta o salone di ricevimento.

Nella camera si trova il più antico arazzo conservato nelle collezioni del castello, tessuto a Tournai alla fine del 15° secolo (La storia di Perseo e Pegaso). Da notare anche il ritratto di Caterina de’ Medici (copia realizzata nel 19° secolo), un arazzo prodotto nelle Fiandre alla fine del 16° secolo (La storia di Davide e Abigail), nonché un magnifico letto del 19° secolo, stile Enrico II, riccamente scolpito. La decorazione della stanza è anche costituita da una cattedra del 16° secolo e da un armadio situato in prossimità del letto il cui frontale, risalente al 15° secolo, evoca un’iconografia caratteristica di quell’epoca: nel registro superiore, le tre virtù teologali (fede, speranza, carità) e le quattro stagioni, nel registro inferiore, i cinque sensi.

Questa sala contiene anche settanta medaglioni e otto stampi realizzati nel 18° secolo dall’artista italiano Giovanni Battista Nini che dipinse il ritratto di numerosi personaggi famosi di quell’epoca: Luigi XV, Luigi XVI, Maria Antonietta, Benjamin Franklin, ma anche di tutti i membri della famiglia Leray o di personaggi più modesti (medico, notaio, intendente). Questa collezione è ritenuta essere, oggi, una delle più importanti e prestigiose del mondo.

 

Arazzo raffigurante La Storia di Perseo e Pegaso

Questo arazzo, che rappresenta Perseo e Pegaso, è il più antico del Castello. Proviene dalla collezione del Principe e della Principessa de Broglie, come gli altri due presentati in questa sala. I de Broglie hanno riunito durante tutta la loro esistenza una sfarzosa collezione di arazzi datanti dal 15° al 18° secolo, nell'obiettivo di ricostituire l'atmosfera originale di quest'ala del Castello. La collezione è oggi considerata come una delle più importanti della Valle della Loira. L'arazzo, tessuto alla fine 15° secolo a Tournai, raffigura La Storia di Perseo e Pegaso.

Perseo è armato di falce. La dea Atena, che vediamo nell'angolo in alto a sinistra, gli tende uno scudo. Per non essere pietrificato dallo sguardo della Gorgone Medusa, Perseo le taglia la testa. Dal suo collo, sgorga del sangue che dà vita a Pegaso, il cavallo alato degli Dei nella mitologia greca. Segue al centro, una gara di canto tra le fanciulle di Pierio e le nove Muse di Apollo. Il monte Elicona, esaltato dalla gioia per la dolce musica, si gonfia minacciando di raggiungere il cielo. Pegaso per ordine di Zeus, re degli dei, lo colpisce con lo zoccolo costringendolo a riprendere la sua forma originale. Il monte obbedisce e sprigiona una sorgente di acqua che favorisce l'ispirazione poetica. Da questa nasce il poeta Orfeo, visibile nell'angolo in basso a destra dell'arazzo.

 

I medaglioni di Nini
Nel 1750, Jacques-Donatien Leray, ricco aristocratico che fece fortuna nel commercio, divenne proprietario della Tenuta di Chaumont. Per offrire lavoro alla popolazione locale, fondò nella tenuta del castello una manifattura con due fabbriche, una di ceramica, l'altra di cristalli.
Nel 1772, affidò la gestione della manifattura a Giovanni-Battista Nini. Nini nasce ad Urbino nel 1717. Viene iniziato molto giovane all'incisione paesaggistica da suo padre Domenico Nini. Poi studia scultura presso l'Accademia Clementina di Bologna. Lavorando sia a partire dalle incisioni che dal vivo, Nini comincia a modellare ritratti in terracotta in forma di medaglioni. Queste sculture in miniatura - che per somiglianza al soggetto, eleganza e precisione nei dettagli lo renderanno celebre - saranno in seguito molto imitate. L'artista fino al 1786, anno della sua scomparsa, eseguirà a Chaumont dei medaglioni raffiguranti i suoi familiari, la famiglia Leray e quelle di alcune Altezze reali o imperiali, come l'imperatrice Caterina II di Russia.
Nel 1884, i de Broglie ordinano la realizzazione di scavi per la creazione di un parco paesaggistico. Un operaio ritrova alcuni frammenti di medaglioni raffiguranti i re Luigi XV e Luigi XVI, la regina Maria Antonietta e l'ecclesiastico Aimé-Louis des Moulins de Lisle. Il principe de Broglie si scopre una passione per i medaglioni e ricorre a diversi esperti ed antiquari per assisterlo a riunire la collezione. Con i suoi settanta medaglioni e gli otto stampi, la collezione è oggi considerata la più importante e prestigiosa al mondo.