18. Harmonie étrange
published at 01/02/2022
Come se si fosse perso sulla propria terra, estraneo ai giochi della natura, l’uomo, attraverso i suoi giardini, non cercherebbe di formulare un accordo tra sé e il mondo? I giardini sono il risultato di un dialogo tra forze opposte, utopie manifestate. Nascono da armonie, tensioni, continuità o rotture tra l’ordine umano e l’ordine del mondo.
In questo giardino, i corrugamenti del terreno, apparentemente caotici, rispondono a una logica sotterranea. La struttura ortogonale è, invece, disturbata dalla disposizione casuale delle piantagioni. Tutto si combina e si contraddice a vicenda. Armonia, sì, ma strana. È lì, nell’intervallo intangibile dell’incontro tra opposti, che si dispiega questo giardino ideale.
Ma l’ideale è anche il sogno, il luogo irreale, inaccessibile. Entrando nel giardino, il visitatore lascia il mondo reale per entrare in un dipinto. I colori tenui e vibranti, i profumi delle piante aromatiche, commestibili e medicinali, fanno capovolgere quello che potrebbe essere un paesaggio agricolo dalla parte del sogno.
PROGETTISTA
Jeanne LAFON, paesaggista
FRANCIA
Jeanne Lafon, paesaggista, si è laureata all’École Nationale Supérieure de Paysage di Versailles. Il suo approccio dei paesaggi e dell’arte dei giardini si nutre della trasversalità tra approccio artistico e ricerche scientifiche. È stata residente dello Studio Nazionale delle Arti Contemporanee tra il 2011 ed il 2012 e poi ha effettuato un dottorato in pianificazione e urbanismo nel settore delle atmosfere sensoriali. Dal 2013, insegna la teoria e la progettazione paesaggistiche e collabora a programmi di ricerca in varie scuole e università francesi e canadesi sviluppando le proprie attività di artista e progettista paesaggista. Manifesta un vivo interesse per le relazioni estetiche, filosofiche e percettive che l’omo intrattiene con il proprio ambiente. Influenzata dalle filosofie orientali, esplora gli intervalli, i vuoti, il che nel paesaggio e il territorio sfugge alle definizioni e alle certezze: sogno, impermanenza, vacuità, contraddizioni, non-agire, esperienze del sublime o della trascendenza.