06. Le Carré des simples : une alchimie du corps à l’âme ?
Come nel XII secolo, oggi rinasce la passione per le erbe ed essenze aromatiche dalle molteplici virù.
![](https://domaine-chaumont.fr/sites/default/files/styles/illustration_medium_crop/public/ged/_mg_7458.jpg?itok=4CMmXUaU)
Si chiamano semplici perché i monaci, umili per vocazione, coltivavano questi piccoli orticelli quadrati di erbe semplici, ma sapientemente scelte per le loro qualità medicinali o aromatiche/culinarie/come aromi per la cucina. Coltivate in superficie, ogni piccola parcella era sopraelevata e delimitata.
Oggi questa tecnica secolare permette di trasformare anche gli spazi urbani più limitati in deliziosi giardini ornamentali o gustosi piccoli orti. Non occorre piegarsi per seminare, sarchiare, rinnovare la terra, ecc. Dei contenitori modulabili e smontabili possono dare ai «aiuole quadrate/riquadri dei semplici» un aspetto molto contemporaneo. Non solo diventano una benedizione/fortuna per i giardinieri della città ma anche un modo efficace per rimettere la natura e le piante a portata di tutti, soprattutto delle persone handicappate o semplicemente anziane.
Questo giardino è una scoperta, una passeggiata sensuale che ci svela i semplici in tutte le loro forme e virtù, con i poteri e i sortilegi di cui sono capaci.
In seguito alla presentazione a Chaumont-sur-Loire, questo giardino sarà installato all’Hôpital du Vésinet.
Progettisti
Le Carré des Simples (il quadrato dei semplici) è semplicemente l’insegna di un’erboristeria creata nel 2003 a Parigi da un appassionato di piante che ha saputo presto farsi conocscere e imporre la sua griffe particolare – un mix di modernità e tradizione intorno alle tisane e agli oli essenziali biologici. Erboristeria contemporanea, la pianta è presentata in tutte le sue forme per il piacere dei cinque sensi, per usi culinari, cosmetici e per il piacere dell’olfatto. Il nome « Carré des Simples » evoca l’esperta conoscenza delle piante, un giardino segreto, una pausa, una piccola oasi di verde e di pace nella giungla urbana quotidiana. L’istantaneo successo e la crescente fama del marchio provano che esisteva il bisogno di un luogo che valorizzasse il significato delle piante, il loro aspetto sensoriale, terapeutico ed edonistico.
Jean-Claude Charlet, di formazione commerciale, è diplomato all’Essec (Ecole Supérieure des Sciences Economiques et Commerciales) e all’università di Stanford e si considera soprattutto un imprenditore della natura e della cultura. Eclettico nelle passate scelte professionali (iniziative umanitarie, editoria, internet), ma sempre appassionato dal prodotto e dalle persone, Jean-Charles Charlet è un eterno curioso della vita. Oggi divide equamente la sua vita professionale tra il Carré des Simples, che ha fondato 6 anni fa e che sviluppa attivamente, e l’inseganmento, in qualità di responsabile del programma «Creazione di un Prodotto Innovativo», che ha creato congiuntamente con l’Essec, l’Ecole Centrale Paris e lo Strate Collège Designers, centrato sull’innovazione, la pluridisciplinarietà e lo sviluppo sostenibile. Un altro modo per dimostrare che affari, umanesimo e responsabilità sociale non sono incompatibili.
Anne Ribes, infermiera, ha fondato l’assocaizione «Belles Plantes» più di 10 anni fa. All’ospedale La Pitié-Salpêtrière dove ha piantato un orto e anima i laboratori di giardinaggio in pedopsichiatria, i bambini la chiamano «Anne giardino». Al servizio di gerontologia dell’ospedale Louis Mourier a Colombes ha creato il «giardino delle età», uno spazio di 100 m2 dove ogni settimana i bambini dell’asilo fanno giardinaggio con le persone anziane per un laboratorio « orto-floricolo/potager-fleurs ». La sua idea di realizzare «giardini curativi» e di promuovere un «ospedale verde», è il frutto di un percorso singolare e appassionante, sancito dal suo diploma di infermiera e da un diploma tenico BTS in orticoltura.
Elaine Jarvis, paesaggista-giardiniera di nazionalità britannica, diplomata alla Royal Horticultural Society (RHS) e appassionata di storia dei giardini, ha creato e restaurato numerosi giardini, prima di tutto in Spagna poi, a partire dal 1982, in Inghilterra, dove ha svolto la funzione di «capo giardiniera» nel progetto di rinnovamento di un parco storico di 3 ettari lasciato in stato d’abbandono da una decina d’anni. Il recupero di questo parco ondulato, con i suoi alberi centenari, il suo roseto e il suo orto è stata un’impresa esaltante e di largo respiro. Oggi esercita in Francia, dove vive da 10 anni. Nel 2000 è stata cofondatrice di un’impresa paesaggista in Normandia. Successivamente ha riorientato la propria attività professionale secondo le proprie convinzioni personali in materia di ecologia, in particolare sui temi del benessere e della tutela della biodiversità e, più specificamente, del giardino «sostenibile» e del giardino «terapeutico», concetto attualmente più sviluppato nel mondo anglosassone.
Cécile Halley des Fontaines, designer e architetto DPLG, insignita del riconoscimento di miglior diplomata dell’Académie d’architecture nel 1995 con una tesi sull’architettura e la leggerezza, segue una traiettoria eclettica nutrita dei paesaggi a pieno cielo della sua infanzia, sempre in cerca di natura e curiosa degli universi sensibili. Dopo essere stata a bottega dall’architetto Jean Nouvel, e aver partecipato attivamente alla riorganizzazione del marchio Au nom de la rose e al suo rinnovato dinamismo per 8 anni, ha creato il proprio studio specializzato in indentità globale nel 2004. Tra i clienti ha Le Cèdre Rouge, Le Prince Jardinier, La Carré des Simples e più recentemente Mademoiselle bio. Tutti marchi di valore, impegnati nel rispetto dell’ambiente e delle persone e nella valorizzazione del giardino e dei profumi che le s