Asineria
H. Simone Pheulpin
"La nature du pli"
published at 14/02/2018
Il materiale che usa Simone Pheulpin è molto semplice: strisce di un calicò non imbianchito, cotone grezzo che trova ancora, proveniente dalla regione dei Vosgi.
“Le mie realizzazioni sono il risultato di un’espressione istintiva. L’elasticità del materiale e il movimento di sovrapposizione conducono a forme con le quali giocano l’ombra e la luce. Sono il riflesso di un’armonia con il mondo naturale. ” Simone Pheulpin
Il materiale che usa Simone Pheulpin è molto semplice: strisce di un calicò non imbianchito, cotone grezzo che trova ancora, proveniente dalla regione dei Vosgi. Questa materia viene resa irriconoscibile. La sua struttura e la sua natura vengono modificate dalla sua lavorazione consistente in un impilaggio irregolare e denso di pieghe molto sottili trattenute, sul loro rovescio, da spilli. La stranezza delle opere ottenute in questo modo è sconcertante. Infatti, si crederebbe vedere della pietra. Le pieghe diventano geologia, così come le forme, volentieri arrotondate, sembrano rientrare nel campo dell’organico – animale o vegetale non si sa, quando non vi appare questa pietra animale che sono le conchiglie.
Nessun disegno. “So quello che voglio“. Nient’altro che la striscia tra le dita, lo spillo per fissarla o orientarla in senso inverso...
Improvvisa anche, perché il tessuto la guida. Come in qualsiasi altra arte, l’idea precedere il fare, ma il fare nella sua realtà reinveste l’idea.
Simone Pheulpin è un’originale. Anche se non ha mai frequentato alcuna scuola d’arte, la grafica delle sue opere è sicura. Non ha mai fatto l’apprendimento né della modellatura né del ritaglio, ma costruisce i suoi volumi con un senso scultorio assoluto Ha anche inventato un uso della stoffa realmente nuovo, un know-how tecnico di cui non si vede alcun equivalente in nessun artista né in Francia né all’estero. Dopo venti anni, non ha esaurito le proprie risorse ma, al contrario scopre, anno dopo anno, altre possibilità.
Simone Pheulpin dedica la massima attenzione anche all’incidente: la faglia dove si spezzano e si oppongono le pieghe. Prendendo queste ultime dalla loro estremità, ne trae un effetto di “increspatura”, una specie di “arricciatura” che usa da sola o in composizione con le pieghe parallele. Altrove, in quello che chiama le “scorze”, lascerà vedere gli spilli che fissano i tessuti sul loro rovescio, un rovescio che diventa quello di un corpo, un dentro, un’intimità delicatamente arruffata.
DATI BIOGRAFICI
Simone PHEULPIN
FRANCIA
Simone Pheulpin au Domaine de Chaumont-sur-Loire, 2018 - © Éric Sander
Nata a Nancy nel 1941, vive e lavora a Puteaux e nella regione dei Vosgi.