35. Le jardin des nuées qui s’attardent
Giardino di Wang Shu
Per il suo giardino, situato nel cuore dei Prati del Goualoup nuovamente allestiti, Wang Shu ha usato materiali molto semplici come il legno dei pini, le piante rampicanti o l’acqua di una piccola vasca. La struttura, da lui immaginata, è costituita da un intreccio di pezzi di legno che ricordano i sapienti grovigli dei nidi degli uccelli. La fragile struttura, che sembra come capovolta, viene progressivamente invasa dalle piante rampicanti che crescono ai suoi lati e da una rete che cattura le nuvole.
All’interno di questo giardino, la superficie dell’acqua assomiglia a uno specchio che restituisce il gioco poetico dell’ombra e della luce, del legno statico e delle foglie che vibrano nel vento. Le nuvole si riflettono in questo delicato specchio d’acqua e ci lusinghiamo di crederle intrappolate nelle reti del nido che ci circonda e la cui immagine appare anch’essa riflessa nelle acque.
Si tratta di una pausa e di una parentesi contemplativa che è possibile assaporare immersi nella calma e nella tranquillità. Si può inoltre dare libero sfogo all’immaginazione, alla riflessione e all’amicizia rispondendo all’invito che ci viene rivolto a nome del giardino. Tingyun Ting, ossia il «Padiglione delle Nubi che si attardano» fa riferimento a un poema di Tao Yuanming intitolato «Tingyun» («Le Nubi che si attardano»): un vibrante inno all’amicizia.
PROGETTISTA
Wang Shu, architetto
CINA
Wang Shu ha studiato architettura all’Università del Sud Est a Nanchino, prima di ottenere il dottorato in architettura all’università Tongji di Shanghai (2000). Nel 1998 crea la sua agenzia, Amateur Architecture Studio, insieme alla moglie Lu Wenyu a Hangzhou dove, dal 2003, è anche direttore del dipartimento di architettura dell’Accademia Superiore delle Belle Arti.
I suoi progetti sono stati diffusi nel mondo attraverso numerose riviste ed esposizioni («Allora la Cina?» nel 2003, «Posizioni» nel 2008, «Architettura come Resistenza» nel 2009) e gli sono valsi diverse onorificenze nel 2003 non solo in Cina ma anche in altri paesi, come il Global Award for Sustainable Architecture nel 2007 e la Medaglia d’oro dell’Accademia di architettura nel 2011. Ha ricevuto nel 2012 il prestigioso Premio Pritzker per l'architettura.
Dopo aver trascorso gli anni ‘90 nei cantieri per imparare le tecniche tradizionali degli artigiani, ha realizzato vari progetti, soprattutto nel campo delle strutture culturali, in cui dà prova di un approccio sensibile e poetico alle conoscenze costruttive tradizionali pur utilizzando un vocabolario architettonico assolutamente contemporaneo: la biblioteca del college Wenzheng dell’Università di Suzhou (2000) con TONG Ming, il Museo di arte contemporanea di Ningbo (2005), «Five Scattered Houses» a Ningbo (2006), Il giardino delle tegole alla X biennale di Venezia (2006), la «casa della ceramica” nel parco di Jinhua (2007). Al di là delle tecniche costruttive, sono le forme e gli usi tradizionali che desidera reinterpretare nei suoi progetti, per ricreare una continuità, sovente perduta in Cina, con la tradizione: torri abitative (2006) e restauro della via Zhongshan (2009) a Hangzhou, il padiglione Tengtou-Ningbo all’Esposizione universale di Shanghai (2010).
I suoi progetti mostrano una costante attenzione per il rapporto tra edificio, paesaggio e natura. Wang Shu si paragona volentieri a un pittore classico: il campus Xiangshan dell’Accademia Superiore delle Belle Arti a Hangzhou (2004-2007), il Museo di storia di Ningbo (2008). Il lavoro che dirige attualmente per il restauro delle aree portuali dismesse di Zhoushan, in collaborazione con altri architetti premiati, come lui, con il Global Award, testimonia l’interesse di Wang Shu per il riciclaggio e tutta l’importanza che rivestono per lui il luogo, la sua storia, i suoi usi antichi.
Protagonista modello dell’architettura contemporanea in Cina, Wang Shu ci mostra come, in un contesto così diverso dalla Francia, la ricerca della qualità architettonica, urbana e paesaggistica passi dalla riscoperta della tradizione, dalla sua comprensione e dal suo superamento.