Manfred Menz

Manfred Menz, con una macchina digitale, fotografa celebri monumenti in Europa, in Asia e negli Stati Uniti. Poi li rielabora togliendo qualsiasi traccia di architettura. Così rimangono visibili solo i curatissimi giardini e i filari ben allineati d’alberi e siepi artisticamente potate che ornano gli edifici monumentali. Al posto delle costruzioni il bianco sgargiante della carta fotografica porta all’interessante ritorno dello spazio positivo e negativo. I punti di riferimento della rappresentazione classica sono invertiti. Il monumento non è più il soggetto principale, scompare a favore della natura circostante. Mettendola in primo piano, Manfred Menz obbliga lo spettatore a contemplare la realtà della natura, in un gioco che confonde il naturale e l’artificiale.

Manfred Menz presenta il paesaggio non tanto come un esercizio estetico ma piuttosto come una filosofia che svolge un ruolo attivo nella costruzione della realtà sociale.

Nato a Essen, in Germania, vive e lavora a Los Angeles, negli Stati Uniti.

Fa mostre fotografiche dal 1978, soprattutto in California. Nel 2006 partecipa alla mostra collettiva Art Healing al Tan Tock Feng Hospital di Singapore. Nel 2007 presenta la serie fotografica Invisible Project alla galleria Seomi and Tuus di Seul, in Corea.

 

È rappresentato dalla galleria Andrew Shire (Los Angeles e Singapore).