Castello
A. Jacques Truphémus
"Paysages", esposizione omaggio
published at 14/02/2018
Jacques Truphémus, che Balthus considerava essere il più grande pittore francese, è deceduto nel mese di settembre del 2017. Era un pittore-poeta, ritenuto essere l’erede di Bonnard, rivelando un mondo, una natura che non si sa più vedere e dalla quale sapeva estrarre la profondità e il meraviglioso.
Cantori della luce e del colore, i suoi quadri offrono allo sguardo impercettibili e affascinanti vibrazioni luminose. I suoi paesaggi e le sue scene di natura saranno presentati a Chaumont-sur-Loire e chi meglio di Yves Bonnefoy poteva parlare della luce e del colore che sono al centro di queste opere sensibili e avvincenti.
“Preservando un rapporto di trasparenza mutua che può essere esistito tra esseri, cose, grandi aspetti del mondo e colui o colei che se ne ricorda, questa memoria segreta ha, come contenuto specifico, una luce. Quella che produce questa trasparenza, classificazione dei rapporti nel profondo dei sentimenti, dei desideri, quando risale verso i luoghi, i corpi, i visi. E questa luce interna, questo oro della memoria, questa trasmutazione generata dalla sola alchimia che abbia ragione di essere, quello esiste davvero, e possiamo anche verificarlo: perché è, in un modo estremamente diretto, la testimonianza di alcuni pittori, le cui figure sono chiaramente attraversate da una luce che viene non tanto dallo spazio esterno del mondo ma che è un’elaborazione dei loro occhi, il che prova che ne hanno fatto l’esperienza in un passato che la loro memoria ha preservato.” Y. Bonnefoy.
“L’onnipresente luce è l’aspetto più notevole della pittura di Truphémus. Luce senza punto di origine, senza preoccupazione di ombre portate, senza esercizio dei poteri che sarebbero i suoi nello spazio, senza ore, né stagioni, ma che, grazie al loro interno, sembra emanare da qualsiasi cosa e da qualsiasi essere.” Y. Bonnefoy
“Diverso è il colore usato da Truphémus, perché fruisce della trasmutazione che ho appena tentato di spiegare. […] Leggero è il colore in molti quadri di Truphémus, chiaro come una voce può essere chiara: è stato liberato.”
“Più che l’armonia nei colori che coniuga Truphémus, mi piacerebbe parlare della loro amicizia, del riconoscimento amichevole di ciascuno di essi da parte da qualsiasi altro, della loro mutua assistenza nella preservazione della compiutezza nell’essere nel mondo, sulla quale, talvolta, incombono preoccupazioni, in altre parole una connivenza che il loro familiare, ovvero il pittore, sa fare aumentare in essi senza trattarli rudemente.”
“Questi alberi, questa erba, questa montagna blu che svetta dietro l’albero e il prato quando il pittore apre la mattina come una finestra di casa sua, cosa gli dicono, infatti, che cosa confermano? Che ovunque sotto questa luce intermittente chiusa su sé stessa, ma che ha anche albe, sere, come per lasciare la parola al vivere, al fiorire, nell’agitazione delle api, si, che ovunque qui o altrove, ieri o domani, la vita muore ma anche riprende con un’evidenza che non esclude dal suo campo questo pittore rimasto solo.”
“La pittura di Jacques Truphémus attesta il primato dell’affetto che si attacca agli esseri sulla materia che sembra tradirli. Restituisce a una grande arte minacciata – pittura e poesia in uno stesso sguardo, uno stesso soffio, l’esigenza che costituisce la garanzia del suo avvenire.”
DATI BIOGRAFICI
Jacques TRUPHÉMUS
FRANCIA
Jacques Truphémus è nato, nel 1922, a Grenoble.
1934-40
Studi presso il liceo Champollion di Grenoble.
1937
Prime pitture a olio: paesaggi e nature morte.
1941
Entra alla Scuola delle Belle Arti di Lione con, per professori, Chancrin, Laplace, Chartres e Vieilly.
1943-45
La guerra e la malattia lo costringono a interrompere i suoi studi.
1945-46
Ritrova, nella classe di pittura di Antoine Chartres, i suoi amici Cottavoz, Fusaro, Philibert Charrin, Hélène Mouriquand, Coquet.
1947
Parte installarsi a Parigi: lavora come guardia notturna, disegna alla Grande Chaumière. Espone al primo Salone di coloro che hanno meno di 30 anni con Cottavoz, Bernard Buffet, ecc. Espone anche al Salone del Sud-Est di Lione.
1949
Di ritorno a Lione, espone con i suoi amici pittori Cottavoz, Fusaro, Charrin… nella cappella del liceo Ampère sotto il nome di Salone del Sansismo.
1950
Matrimonio in dicembre con Aimée Laurens.
1952
Esposizione itinerante nella Sarre sotto il patrocinio del giornale Art.
1955
Incontro con i suoi primi stimatori e con il critico Marius Mermillon. Prende possesso dell’atelier che fu quello del pittore Etienne Morillon e precedentemente del pittore Servant.
1956
Alcune delle sue tele sono in deposito presso la Galleria Monique de Groote a Parigi e a Bruxelles.
1956-58
Una delle sue tele viene comprata dal museo di Ginevra, Svizzera.
1957
Soggiorno e esposizione presso il Palais de la Méditerranée. Acquisto di una tela Personaggi in riva al mare a Parigi.
1958,
Incontro con il Dottore Miguet, grande amico dei pittori, accanto al quale trovavano sempre conforto, nella sua casa alle Granges de Servettes (a Douvaine, Alta Savoia) che fu spesso trasformato in un luogo espositivo.
1959,
Acquisto di un quadro per il museo d’Annecy da parte di M. Laurens. Firma di un contratto di esclusività con la Galleria Romanet, Parigi. Acquisto dallo Stato dell’opera Il Rodano, depositata presso il museo di Saint-Etienne.
1970
Viaggio in Giappone: Tokyo, Kyoto, Osaka.
1974
Pubblicazione di un quaderno di viaggio, intitolato Schizzi del Giappone, presso l’Enseigne du Verseau, da Roth e Sauter, Losana, Svizzera. Filmato di 20 minuti girato sotto forma di un colloquio con Louis Calaferte.
1979
Acquisto di due delle sue tele da parte del museo di Lione.
1985
Decesso del suo grande amico, il Dottore Jacques Miguet.
1988
Colloquio con Jean-Jacques Lerrant. Realizzazione Alain Vollerin, Lione, Arti Plastiche.
1991
Silex, poemi di Louis Calaferte illustrati da Truphémus, edizioni Les Sillons du Temps.
1993
Filmato Jacques Truphémus, realizzazione di M. Van Zele.
2000
In gennaio decesso di sua moglie Aimée.
2001
Pubblicazione dell’opera Communion d’Esthètes da Denis Lafay e Jean-Pierre Groboz.
2003
Fa donazione al Museo Paul Dini di un’opera del suo amico Henri Lachièze-Rey Clienti in un bar.
2004-2005
Retrospettiva delle opere di Jacques Truphémus presso il Museo comunale di Paul Dini. Villefranche-sur-Saône. Le tre luci di Truphémus, filmato realizzato da Georges Combe e Jean-Jacques Lerrant.
2006
Jacques Truphémus illustra la copertina di Massacri in settembre di Jacques Chauviré, edizioni Le temps qu’il fait.
2009
Inaugurazione della piazza Jacques Truphémus a Mornant.
2011
Pubblicazione della monografia Jacques Truphémus, RH éditions. Testi di Yves Bonnefoy e Denis Lafay.
2014
Esposizione Jacques Truphémus, Tutti i bianchi possibili, Saint-Claude, Museo dell’Abbazia / donazione Guy Bardone - René Genis.
2015
Esposizione Jacques Truphémus, Galleria Claude Bernard, Parigi.
2016
Esposizione presso la Galleria Claude Bernard.
2017
Jacques Truphémus ci lascia all’età di 95 anni.