06. À TABLE !
Il giardino celebra uno dei piaceri più semplici della vita ossia la condivisione di un pranzo. Ricrea il paesaggio di una garden-party, la cui principale caratteristica è un grande tavolo, circondato da una prateria di fiori selvatici e decorata da lumini dallo strano design.
Se si guardano questi luci più da vicino, ci si accorge che si ha a che fare con piante carnivore della famiglia delle Nephentaceae che sono venute a trovarci per pranzare...
Il grande tavolo presenta una straordinaria collezione di frutta e verdura. La maggior parte di esse appartengono a specie antiche, prodotte mediante impollinazione e quindi poco conosciute poiché inadatte all'agricoltura su ampia scala. I loro semi sono stati coltivati con la massima cura e tramandati da una generazione all'altra come beni preziosi a causa del loro gusto, il loro colore, le loro proprietà medicinali o la loro facoltà d'adattamento. Tutti questi pomodori neri, peperoncini porporini, cavolfiori viola, melanzane bianche, bietole svizzere rosa fucsia, «spinaci» arrampicanti, circondati da fiori e erbe dalle texture e dalle forme molto varie sono allo stesso tempo sorprendenti e familiari.
Nel giardino À table! tutti possono mangiare fino a sazietà. Le specie commestibili che contiene si sono deliziate con ricche sostanze nutritive del «giardino lasagna», dove sono compostati i rifiuti organici. Il sistema idrico dei vasi d'argilla riempiti d'acqua e interrati nel suolo assicura l'irrigazione delle piantine. Altri vasi costituiscono un luogo d'incubazione per le sostanze nutritive preferite delle piante carnivore, cioè le zanzare. Da parte nostra, gli esseri umani, assaggiamo i frutti, fiori e vegetali dal gusto intenso e annusiamo con delizia il profumo delle fragole selvatiche e delle varietà di piante erbacee. Divoriamo con gli occhi i straordinari colori e le magnifiche texture della famiglia dei cavoli.
PROGETTISTI
Marseille Buiten è uno studio di architettura del paesaggio e progettazione degli spazi pubblici creato da Jeroen Marseille nel 2012. Marseille Buiten è un ufficio in rete che opera insieme ad urbanisti, architetti ed enti locali per progettare e realizzare progetti per spazi pubblici. Dal 2012, ha realizzato progetti ad Almere, ad Amstelveen e a Vianen. Al momento sono invece in corso progetti a Zwolle, Duiven, Nijmegen, Leiden e Gorinchem. La sede di Marseille Buiten si trova in una vecchia fabbrica di mobili nella città di Utrecht.
Jeroen Marseille ha frequentato la Scuola di Belle Arti di Utrecht e ha conseguito il Master in Arte nel 2001. Ha iniziato a lavorare da Karres en Brands Landscapearchitects nel 2000 e ha lavorato come responsabile progetto per i progetti di spazi pubblici in tutti i Paesi Bassi. Dal 2010-2012 ha lavorato come responsabile progetto da Strootman Landscapearchitects. Data questa sua grande esperienza, è in grado di seguire tutte le fasi di un progetto. La qualità dei dettagli e i materiali sono essenziali in un progetto e solo comunicando questa qualità a tutte le persone coinvolte un lavoro può diventare un successo. Negli ultimi anni, Jeroen Marseille ha dimostrato di poterlo fare.
Monika Popczyk è nata a Varsavia, Polonia. Si è trasferita nei Paesi Bassi per studiare architettura all’Università tecnica di Delft. La passione per l’architettura del paesaggio l’ha accompagnata durante tutto il periodo degli studi. Dopo essersi laureata come architetto e aver lavorato per diversi anni, ha deciso di cambiare la direzione della sua vita professionale e ha presentato domanda per un posto da Karres and Brands Landscape Architecture, dove ha partecipato a diversi progetti nazionali ed internazionali. Diversi anni dopo ha deciso di trasferirsi in Spagna dove continua a lavorare nel settore dell’architettura del paesaggio. In collaborazione con team spagnoli ed internazionali, ha realizzato diversi progetti paesaggistici ed urbanistici in Spagna e all’estero, da Madrid a Praga, a Almaty. Nel 2014 fonda il suo studio: mpLANDarch. Attualmente sta lavorando al suo secondo progetto urbanistico a Praga, Repubblica Ceca.
