14. VIVRE AU JARDIN
Questo giardino esprime un fantasma irraggiungibile degli uomini contemporanei ossia il ritorno alle origini vivendo una vita sobria in una natura che ha ritrovato la propria vitalità.
PROGETTISTI
Camille BAUDELAIRE, direttrice artistica e Elodie DAUGUET, scenografo
FRANCIA
Da sinistra a destra: Elodie Dauguet e Camille Baudelaire
Camille Baudelaire ha studiato il design presso la Scuola Superiore delle Arti e Industrie Grafiche, quindi presso la Scuola Superiore delle Arti Applicate Duperré. Ha terminato i suoi studi con un programma di ricerca presso la Scuola Nazionale Superiore delle Arti Decorative di Parigi dove cura progetti d’installazione interattiva tra cui Corpus Motion (selezione Bains Numériques 2010). Dal 2007, ha realizzato una ricerca trasversale sull’immagine e la sua espressione nello spazio. Inizia con il progetto «Form In Progress», esposto nel 2008, alla Biennale Internazionale del Design di St Étienne e prosegue realizzando sculture tipografiche esposte durante mostre a New York e Parigi. Crea nel contempo una sua agenzia pluridisciplinare, lavora per istituzioni culturali e artistiche come direttrice artistica e grafica (Centro Nazionale delle Arti Plastiche, Notte Bianca, Orchestra di Parigi, Scuola Nazionale Superiore d’Arti di Parigi-Cergy, Scuola Superiore delle Belle Arti di Tolosa …), nonché per l’industria ferroviaria (Alstom Transport) come designer colore&materia in ambito internazionale. Collabora regolarmente con artisti, registi o coreografi come Camille Boitel, Boris Gibé, Yaïr Barelli, Julien Lacroix, le Collectif Dequark… come direttrice artistica, videasta o scenografa. Amante della città, dell’architettura e del paesaggio, collabora anche, dal 2014, con agenzie d’architettura (Forall studio, Est-ce-ainsi…) come grafista della segnaletica, direttrice artistica e designer colore&materia. Nel 2012, realizza una serie di fotografiesulle città cinesi per il web-documentario In the mist of cities, e nel 2014 sulla città-frontiera Cuidad-Juarez per la creazione «Barbecues» del collettivo De Quark in collaborazione con Elodie Dauguet. Nel 2014, cura il progetto «Il cortile blu» per il grande magazzino BHV Marais e Citynove. Da allora, collabora con vari architetti e scenografi.
Elodie Dauguet è scenografa teatrale. Diplomata alla Scuola Nazionale delle Belle Arti di Lione, nel 2009, lavora a Parigi. Inizia la propria carriera, assistendo, per 5 anni lo scenografo Antoine Vasseur in numerose opere teatrali. Lavora tra l’altro con Ludovic Lagarde alla Comédie de Reims, nonché con lo scenografo James Brandily che mette in scena opere teatrali di Guillaume Vincent. Inizia una sua collaborazione con il collettivo De Quark curando il progetto «Barbecues», epopea creativa di 3 anni tratta dal libro «2666» di Roberto Bolaño, durante il quale incontra Camille Baudelaire. Collabora da 3 anni, come scenografa, con il regista Robert Cantarella curando tra l’altro la scenografia di «La Stazione Champbaudet» di Eugène Labiche andata in scena nella Scène Nationale d’Evreux-Louviers, «Anna e Martha» di Déa Loher, andata in scena nel Centro Drammatico Nazionale Le Fracas di Montluçon, «Nostro Faust, serie diabolica in 5 episodi» andata in scena nel Théâtre Ouvert (Parigi) e «Violente Donne» di Christophe Honoré, andata in scena nel teatro di Nanterre-Amandiers. Durante questa sua ultima fatica, incontra il regista Philippe Quesne, con il quale collabora sul progetto del Théâtre des Négociations, messa in causa della procedura delle Nazioni Unite della COP21 con 250 studenti in Scienze Politiche. Continua questa sua collaborazione con la creazione di Caspar Western Friedrich andato in scena nel Kammerspiele di Monaco di Baviera, nonché con la prossima creazione di Welcome to Caveland che andrà in scena durante Kunstenfestival di Bruxelles in maggio 2016.