02. Le bouquet d'après
"Non appena l’idea del Diluvio si fu placata,
Una lepre si fermò tra i trifogli ondeggianti e disse la sua preghiera all’arcobaleno attraverso la tela del ragno.
Oh! Le pietre preziose che si nascondevano, i fiori che già guardavano". Arthur Rimbaud, "Dopo il diluvio"
Qualora, si fosse verificato, per caso, il diluvio di un luogo, un’epoca, un tempo… proprio qui, in questo giardino, ha avuto luogo l’incontro delle piante e dei fiori.
Maldestre o sfortunate, tutte le piante si sforzano di compiere la propria opera. Tutte hanno la magnifica ambizione di invadere e conquistare la terra.
Rinchiuse, incatenate al suolo, le radici avranno ricorso a trucchi e espedienti che le stagioni ritrovate le aiuteranno a realizzare.
Questo giardino permette di vedere il rinascimento, il rinnovo, suggerisce la possibile risurrezione. L’esplosione dei fiori come il compimento di una ricerca nella quale il graal non è il vaso, ma il mazzo! Quasi un gran finale del diluvio passato.
La superficie liscia del suolo evidenzia il risveglio della natura, del muschio che invade il vuoto lasciato dai trasalimenti del tremolio, delle felci che si dispiegano verso il sole, dei monticelli di muschio cosparsi da macchioline bianche, come fiori senza radici.
Quindi, il suolo si è sottratto, la colonna si è fissurata, le radici hanno resistito a lungo, acquattate sotto la lastra di calcestruzzo, … e il mazzo è spuntato fuori terra! Aggrappandosi alla struttura d’acciaio, i fiori si sono diffusi. I glicini, le ipomee, le susanne hanno assunto i colori della loro esistenza per mostrarceli a noi superstiti per permetterci di sentirli, guardarli, toccarli.
Non ci resta solo che risentire il potere dei fiori!
PROGETTISTI
Alexandra JANSEN, garden designer, Vero REATO, artista scultore plastico, Carlos ESTEVES DUARTE, architetto dplg, Bruno JANSEN, conduttore di lavori, e Michel GRIMMER, scultore
LUSSEMBURGO / FRANCIA / GERMANIA
Da sinistra a destra: Michel Grimmer, Vero Reato, Carlos Esteves Duarte, Alexandra Jansen e Bruno Jansen
Nata nel 1970 a Sarrebruck in Germania, Alexandra Jansen è garden-designer, autrice e cronista. Lavora sui temi legati al giardino per numerosi mass-media in Francia, Germania e Lussemburgo. Installata con sua famiglia a Hambach, Alexandra lavora assieme a suo marito, Bruno Jansen, che cura la realizzazione dei suoi progetti.
Appassionata di giardini sin dalla sua più tenera età, dopo avere aperto il suo al pubblico, inizia a proporre i suoi servizi professionali per la creazione di giardini. Il suo giardino è allo stesso tempo la sua fonte d’ispirazione e il suo laboratorio. Bruno e Alexandra vi organizzano la prima edizione del festival Arti e Giardino. Questo festival, molto originale, riunisce artisti di fama internazionale e l’universo vegetale. I visitatori sono stati conquistati da questo concetto. Infatti, alcuni le chiedono di allestire i loro giardini. Alexandra si lancia, nel 2008, nell’avventura imprenditoriale. Il festival, organizzato in Francia, Germania e Lussemburgo richiama ormai decine di migliaia di visitatori.
Il suo giardino personale, nel quale cresce una collezione privata di ben 350 rosai, richiama l’attenzione di Michael Marriott (braccio destro di Davis Austin Roses). Dalla sua visita a Hambach, nascono una bella amicizia e una collaborazione duratura. Dal 2009 al 2014, Michael Marriott affida a Alexandra la realizzazione e l’organizzazione della rappresentazione di David Austin, nonché giardini effimeri, durante le giornate del Giardino a Courson.
Dopo la creazione della sua società, le commesse pubbliche e private si susseguono ininterrottamente. Di queste fa parte la prima collaborazione con Michael Marriott, ossia un piccolo parco (Espace Dietsch) realizzato nel 2009 per la CASC di Sarreguemines, città situata nel dipartimento della Moselle. Nel 2013, il Centro Termale di Mondorf les Bains, situato in Lussemburgo, le ordina un progetto di roseto - al quale partecipano Michael Marriott e Marc Schoellen, storico del giardino – che deve essere allestito nel parco storico creato da Édouard André nel 1886. Il progetto interessa una superficie di 15.000 m² che Alexandra ha disegnato, in stretta collaborazione con Michael Marriott, in uno stile Robinson/Jekyllien. Inoltre, è stata capocantiere dal 2013 al 2016 nell’ambito della conduzione dei lavori inerenti al progetto. Il roseto è stato inaugurato ufficialmente dal Segretario di Stato nel giugno 2016.
Specializzata nei giardini storici, Alexandra Jansen si è fatta carico dello studio della Tenuta Pescatore, situata in Lussemburgo e che si estende su 680 ettari, per il Barone Michel de Maleingreau d’Hembise. Inoltre, ha curato il progetto riguardante il Castello d’Alteville situato nel dipartimento della Moselle, progetto cofinanziato dalla Giunta Regionale della Lorena.
Oltre questi progetti di ampio respiro, Alexandra Jansen ha assicurato la realizzazione di numerosi progetti transfrontalieri in Francia, Germania e Lussemburgo. Le sue numerose collaborazioni con artisti le hanno permesso di acquisire una solida reputazione nell’ambiente del Land Art.
Conferenziere rinomata, esegue numerosi interventi davanti a un pubblico di amanti e specialisti dei giardini, durante i quali affronta il tema delle sue creazioni ovvero il Jardin sans soucis® e il Jardin Haute Couture®, (creazioni personali protette da un marchio depositato). Tali interventi si sono svolti, tra l’altro, durante le Giornate delle Piante a Courson ed a Chaalis durante le Giornate della Rosa, presso il Castello di Pupetières nell’Isère o durante conferenze in battello per il giornale Le Républicain Lorrain, nonché durante seminari per la Camera dei Mestieri in Germania, ecc. Una delle sue conferenze le è valsa una nomina, nel 2009, per il titolo di "Donna Influente" conseguito nelle Galeries Lafayette di Met.
Nato nel 1967 a Bitche (dipartimento della Moselle) in una famiglia di muratori-tagliapietre, di padre in figlio, da ormai tre generazioni, Bruno Jansen perpetua la loro tradizione. Amante di materiali antichi, li inserisce nelle sue creazioni e valorizza, in questo modo, l’associazione tra estetismo ed efficacia.
Installato con sua famiglia dalla metà degli anni ’90 a Hambach, vicino alla frontiera tedesca, è stato dapprima imprenditore edile, specializzato nelle pietre antiche prima di fondere la sua impresa con quella di sua moglie. Il Jardin d'Alexandra ha visto il giorno nel 2008. Da allora, la società ha esteso il suo campo d’azione in Francia, Germania e Lussemburgo che interessa, in particolare, il Centro Termale di Mondorf les Bains per il quale ha curato la progettazione del roseto. La scenografia fiorita di 15.000 m², realizzata con la collaborazione dei team dei giardinieri del Centro Termale, è stata inaugurata nel 2016 dopo tre anni di lavori. L'ingegnosità, la creatività e il perfezionismo di Bruno Jansen gli hanno permesso di acquisire una solida reputazione.
Dal 2008, Bruno Jansen gestisce il Festival Arti e Giardino che ha già richiamato decine di migliaia di visitatori provenienti dalla Lorena, dalla Germania e dal Lussemburgo. Inoltre, arricchisce il proprio lavoro a contatto con artisti che influenzano le sue costruzioni. Le sue opere presentano la particolarità di essere firmate con un’ammonite che il tagliapietre ricava dalla sua collezione privata.
Nato nel 1966, in un paesino del Portogallo, Carlos Esteves Duarte è architetto DPLG diplomato della Scuola di Architettura di Strasburgo. Il suo progetto di fine studi ha riguardato il restauro del Castello di Louvigny situato nel dipartimento della Moselle. Installato in Francia sin dalla sua più tenera età, dapprima in Alta Savoia, vive ora, con tutta la sua famiglia, a Hettange-Grande nel dipartimento della Moselle. Dopo avere lavorato alcuni anni in Lorena, esercita ormai la propria attiva all’interno dell’agenza "m3 Architectes" situata nel Granducato del Lussemburgo. Ha lavorato, per più di 20 anni, su progetti di pianificazione urbana, costruzioni di alloggi, uffici, e su progetti di ampio respiro come l’ampliamento della Corte di Giustizia delle Comunità Europee situata nel Granducato del Lussemburgo, progetto realizzato in particolare con l’architetto Dominique Perrault.
Impegnato anche nella vita pubblica da più di 13 anni, esercita il ruolo di vicesindaco incaricato dei lavori di ristrutturazione del comune di Hettange-Grande e ha sempre avuto la passione dei giardini. Di questi primi lavori urbani, dopo i suoi studi presso la Scuola delle Belle Arti di Metz, i giardini sono sempre stati una fonte d’ispirazione sia nella sua vita personale che professionale. Fervente seguitore del Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont-sur-Loire, che visita assiduamente da più di 15 anni, riunisce ininterrottamente i suoi vari centri d’interesse ovvero l’architettura, l’arte e il patrimonio come nel suo progetto riguardante il Domaine Antoine Pescatore situato in Lussemburgo, intervento che associa il restauro del patrimonio edile e la ricostruzione di un giardino del XIX secolo.
Membro dell’Ordine degli Architetti della Lorena e del Granducato di Lussemburgo, Carlos Esteves Duarte, data la particolarità di questa sua cultura transfrontaliera, non smette mai di inserire questa ricchezza in ognuno dei progetti ai quali partecipa.
Nato ne 1969 a Forbach nel dipartimento della Moselle, Michel Grimmer ha cominciato a scolpire sin dall’età di 10 anni. Questa passione per la scultura non è mai stata smentita. Dopo vari anni dedicati alla scultura su legno e pietra, ha iniziato a lavorare - cosa del tutto ovvia per questo nativo di un grande bacino metallurgico, il ferro. Vi ritrova tutta la libertà che non aveva avuto con gli altri materiali. Ormai, può saldare, molare, modellare, associare vari materiali come i cristalli, l’acciaio o la resina. Le sue opere, con il passare del tempo, diventano sempre più monumentali.
È soprattutto conosciuto per le sue sculture figurative che gli sono valse numerosi premi e ricompense: Medaglia d’Argento della Società Accademica "Arts Sciences Lettres" di Parigi, Gran Premio 2010, Premio Vittelius di bronzo, e nel 2015, Primo Premio delle Salines Royales di Dieuze. È stato in particolare invitato ad esporre in diversi luoghi in tutta l’Europa: Centre Georges Pompidou di Metz, Artlenster nel Granducato di Lussemburgo, Galleria Gavitech di Berlino, Galleria Sumbialys di Lione, Grand Palais di Parigi, Carroussel du Louvre… Attualmente, il suo lavoro si incentra maggiormente sulla sperimentazione e la ricerca di forme più contemporanee. In questi lavori, intende associare architettura e scultura, attraverso, in particolare, la fauna e la flora che gli servono da fonti d’ispirazione.
Nata nel 1966 a Metz, Vero Reato, ha studiato, il design dei prodotti, presso la Scuola delle Belle Arti di Nancy. Ha quindi conseguito il diploma DESSIN immagini digitali presso una scuola di Angoulême. Ha lavorato su vari aspetti della creazione: illustrazione, murales, decorazioni dipinte durante lavori di restauro, design, oggetti, scultura… La sua voglia di creare quadri da esterno inalterabili l’ha portata, nel 2013, verso un materiale diventato una vera e propria rivoluzione nel campo edile: il calcestruzzo fibrorinforzato ad altissime prestazioni. La sua "flessibilità" di messa in opera, le sue prestazioni meccaniche, le sue numerose possibilità di inserimento le hanno permesso di aggiornare una creatività inusuale, originale e liberata. Esplora la "materia grigia", osserva e elabora opere sensibili e fuori dagli schemi, dove minerale e organico si fondono in multiple celle, in un "Calcestruzzo di cultura". La conquista di questo calcestruzzo innovativo le ha aperto la strada verso un modo espressivo insolito che le consente di realizzare installazioni murali, quadri, sculture e oggetti di uso quotidiano fuori dal comune. Ha esposto "Calcestruzzo di cultura" in vari luoghi in Francia, Lussemburgo e Svizzera: fiere d’arte contemporanea ART3f Metz, Mulhouse, Parigi, Résonances a Strasburgo, Maison&Objet a Parigi, "De Mains de Maîtres" e Arts&Jardins nel Granducato del Lussemburgo, nonché nelle gallerie, French Arts Factory e l’Atelier a Parigi, Ditzoff Galerie d‘Art a Coppet In Svizzera.