13. L’arbre à prières
Questo giardino è concepito come un luogo in cui gli elementi naturali ci offrono un rifugio per le nostre pene, i nostri mali, le nostre speranze e i nostri segreti.
Permette di accogliere una parte di noi stessi con un gesto simbolico che ci libera dei nostri mali o li lenisce. Si ispira ad alberi usati per riti ancestrali che possiamo indicare collettivamente con il termine «alberi delle preghiere».
Presenti in numerose culture, gli alberi delle preghiere hanno il potere di assorbire un male o accogliere una speranza: in Asia, il ciliegio accoglie le preghiere di successo, salute, felicità e prosperità per i propri cari. Nello sciamanesimo, l’albero trasmette le preghiere fino agli spiriti. In Europa in passato si legava un fiocco, sostituto dell’organo sofferente, all’«albero degli stracci» (o «l’albero dai chiodi ») per propiziare la guarigione. In questo giardino il visitatore è invitato a compiere lui stesso il rituale.
Quindi all’entrata del giardino potrà scegliere un fiocco di stoffa del colore che rappresenta il corpo o l’anima. All’interno troverà una struttura di canne di bambù sulla quale i visitatori precedenti avranno legato delle «preghiere». A sua volta potrà legare il loro pezzo di stoffa e formulare la sua richiesta.
Lo spazio rituale è isolato dal resto del giardino da uno schermo di piante. La loro composizione mette in rislato il fogliame giocando con i diversi toni di verde delle foglie e gli effetti di trasparenza.
Le piante arrampicanti poco a poco prenderanno possesso della struttura di bambù e l’albero prenderà vita.
Progettisti
First Republik è un collettivo di progettisti pluridisciplinare, che lavora sullo spazio, il prodotto, la grafica e il web-design. Il suo "marchio di fabbrica": una creazione ragionata, in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Questa scelta tiene conto degli aspetti sociali, economici e ambientali di ciascun progetto.
Claire Michaud è una giovane paesaggista. Dopo un corso universitario in arti plastiche e storia dell’arte si è orientata verso i mestieri del paesaggio con un corso tecnico superiore che prevedeva l’alteranza di teoria e stage pratici. Attualmente lavora come tecnica per il dipartimento delle aree verdi della città di Gennevilliers.