Albergo Le Bois des Chambres & Ristorante Le Grand Chaume

La cappella

published at 20/10/2022

La cappella occupa l'estremità dell'ala est del Castello. Fu edificata, come quest'ultima, tra il 1498 ed il 1511 da Carlo II di Chaumont-Amboise, sotto il regno di Luigi XII.

L'edificio è dotato di un piccolo transetto e di un’abside con tre lati, orientato a Nord. Tre grandi finestre ad ogiva illuminano l'abside e due più piccole si trovano in corrispondenza delle crociere. Sotto le finestre figura un fregio di archetti del 16° secolo, simile a quello della cappella Saint Hubert del Castello di Amboise. Ai lati della navata, le colonne tortili sono decorate con arabeschi coronati da conchiglie.

 

La Messa ai tempi dei de Broglie
Gabriel-Louis Pringué, scrittore ed amico intimo dei de Broglie, soggiorna regolarmente a Chaumont. Sentiamo cosa racconta nel suo libro Trente ans de dîners en ville (Trent'anni di cene): "Ogni Domenica intorno a mezzogiorno e un quarto, la principessa de Broglie dal suo letto telefonava al cappellano per autorizzarlo a salire sull'altare a mezzogiorno e mezza. Noi assistevano alla messa nella cappella, lei invece dalla tribuna di Caterina de' Medici. A mezzogiorno e mezza, il sacerdote cominciava a dire Messa, a volte gettando uno sguardo di supplica verso la tribuna che rimaneva vuota. Giunti ai Vangeli, dato che la tribuna rimaneva ancora ostinatamente vuota, l'abate mormorava lentamente le sue sante preghiere. Questa fase a volte durava anche mezz'ora. Poi, all'improvviso, si avvertiva un battere veloce di tacchi sul pavimento degli appartamenti. Un cameriere sollevava la cortina della tribuna ed appariva la principessa, ancora spettinata, in camicia da notte e vestaglia, avvolta in una pelliccia di zibellino, porgeva al valletto il suo pechinese prediletto e riceveva in cambio il suo breviario. Inforcava gli occhiali e con un colpo di tosse annunciava la sua presenza. Il curato sobbalzava e risvegliandosi dalla litania, occhieggiava in direzione della tribuna reale. La Messa riprendeva. Un giorno il conte di Obidos, un grande nobile portoghese che frequentava Chaumont, le disse: - Principessa, lei è l'unica che può osare far attendere Dio."

 

Le vetrate

Le vetrate della cappella sono frutto di una triplice collaborazione. Dell'architetto dei de Broglie, Paul-Ernest Sanson, che conduce alcune ricerche sulle origini e la storia del Castello riassunte in un manoscritto dal titolo Les seigneurs de Chaumont-sur-Loire, notices historiques (I Signori di Chaumont-sur-Loire, notizie storiche). Successivamente, del maestro vetraio George Bardon che verrà incaricato, nel Marzo del 1884 di comporre ed eseguire le vetrate seguendo le indicazioni dell'architetto. Infine, del pittore di soggetti storici Jean-Paul Laurens che realizza su richiesta di George Bardon - con il benestare della coppia principesca ed il consenso del loro architetto - dei modelli di cartone da riprodurre. La collaborazione di questi tre esperti del mestiere porterà all'installazione delle cinque vetrate nel Luglio del 1888.

L'insieme delle opere vetrarie riassume vari episodi della vita familiare degli Chaumont-Amboise:
> la vetrata centrale racconta un episodio del Giorno del Giudizio, in cui figurano alcuni personaggi che appartengono alla storia di Chaumont, come il cardinale Georges d'Amboise, vestito di rosso.
> la piccola vetrata a destra rappresenta il cardinale Georges d'Amboise, fratello di Carlo I e zio di Carlo II. Dietro di lui c'è il suo patrono, San Giorgio e sotto appare lo stemma del cardinale.
> la piccola vetrata a sinistra invece è dedicata al re, Luigi XII. Dietro di lui figura il suo santo patrono, San Luigi; più sotto appare l'emblema del re.