17. Dix pieds sous terre
Scavare la terra, sprofondare, nascondere, seppellire il corpo per accedere più facilmente all’anima.
Une solenne discesa verso il centro del giardino, un corridoio scuro e un improvvisa emersione alla luce, in rapporto diretto col cielo.
Qui il concetto di «corpo e anima» è spinto all’estremo, in una relazione sobria ed epurata in cui l’intervento principale è lo scavo di un accesso al cuore del giardino.
Invece di calpestare il giardino entrando ci si ritrova con gli occhi a livello del suolo. Il giardino si dispiega sopra le nostre teste, fitto e vigoroso, inaccessibile tanto è debordante, straripante di piante inquietanti. Eppure rintanandoci al suo centro, si smaterializza per lasciarci soli, col naso per aria o tra le erbe folli, in un’immersione totale.
Creare una «bolla» in cui il visitatore si trova in simbiosi con il giardino, un osservatorio del microscopico. Cambiare sguardo e punto di vista: la piantina che avremmo calpestato dall’alto del nostro metro e 70 diventa uno straordinario oggetto di contemplazione. Nell’osservatorio ci sporgiamo, scrutiamo, tocchiamo, ci lasciamo impregnare completamente dalla magia del luogo.
Dix pieds sous terre (Dieci piedi sotto terra) è un’installazione interattiva in cui ogni visitatore potrà interpretare a modo suo il rapporto frontale che gli viene proposto.
Progettisti
Tony Balmé si accosta al mestiere di falegname con una formazione tradizionale (corsi tecnici professionali CAP, BEP) per poi sperimentare un metodo più industriale nel corso di un baccalaureato tecnico e di un corso BTS sull’automazione per l’industria del legno e del mobilio all’École Boulle. Forte di entrambi gli approcci, attualmente lavora su diversi progetti, dall’ideazione alla realizzazione, e collabora, tra gli altri, con paesaggisti, progettisti e artisti.
Ingrid Saumur si diploma all’École Nationale Supérieure du Paysage di Versailles nel luglio 2009. Originaria della campagna del Poitou, fa l’École Boulle prima di iscriversi all’ENSP di Versailles nel 2005. Grande amante delle passeggiate urbane e di altri viaggi ordinari, approda al paesaggio attraverso la deambulazione. Come libera professionista, progetta e realizza giardini di privati nella regione parigina e attualmente collabora come cartografa con il gruppo di lavoro sul paesaggio della Direzione generale per le infrastrutture dell’Ile de France.
Fabien David è un giovane della banlieu parigina, diplomato all’École Nationale Supérieure du Paysage di Versailles nel 2009. Lavora come libero professionista soprattutto con il collettivo «Coloco» e con Gilles Clément. Attualmente si occupa di uno studio sulla gestione strategica degli spazi abbandonati per la città di Montpellier. In parallelo segue attività pluridisciplinari che vanno dalla progettazione grafica alla fotografia a diverse installazioni urbane. I suoi progetti e principi sono semplici; è impeganto nell’economia, l’ecologia, l’azione e lo scambio con le persone. Lavora con gli altri e per gli altri. Il Festival dei Giardini di Chaumont-sur-Loire rappresenta, per lui e tutta la sua equipe, un’opportunità per sperimentare alcune cose, e soprattutto, un’occasione di scambio.
Frank Boulanger, parigino d’adozione, è grafico freelance dal 2002. In quell’anno crea, in collaborazione con Éric Leuliet, lo studio grafico PENSION-COMPLETE. La “pensione” è aperta e ospita regolarmente collaboratori dotati, che completano e arricchiscono lo spirito della casa. Parallelamente a questa attività, Frank organizza mostre personali di fotografia, scambi con l’ambiente dello spettacolo e partecipa a progetti collaborativi.
Fabrice Ramalingom è un ballerino e coreografo che debutta con l’emblematico coreografo francese Dominique Bagouet. Nel 1993 crea con Hélène Cathala la compagnia La Camionetta. Insieme curano la coreografia di 11 rappresentazioni. Nel 2000 lavora alla coreografia di «Implication», nel 2004 quella di «Touche» e di «Mis Bolivia». Vivrà anche l’esperienza di artista associato al Théâtre de l’Équinoxe a Châteauroux (1998), al teatro di Nîmes (1997-2000) e alla Scène Nationale de Sète et du Bassin de Thau (2004-2007). Nel 2006, fonda la sua nuova compagnia: R.A.M.a. Nel 2010, per i 30 anni del festival Montpellier Danse, Fabrice presenterà «Prototype 20.10/Vanishing Point» (titolo provvisorio) al teatro Agora - cité internationale de la Danse. Parallelamente alle sue attività di coreografo, Fabrice continua a lavorare come ballerino: «Flowing along» di Hervé Robbe (1994), «CPAD» di Yvonne Rainer ricostituito dal gruppo Quatuor Knust (1998), «Past/Forward» de la Compagnie «White oak dance project» di Mikhail Barishnikov (2001), « Barakooda » di Yves-Noël Genod, «Lugares Comunes» di Benoît Lachambre (2006) e «Quintet Cercle» di Boris Charmatz (2007). Dal suo primo lavoro di ballerino al Centre Chorégraphique National di Montpellier, si interessa e si impegna nella trasmissione e la pedagogia sotto diverse forme (corsi professionali, interventi nelle università, master class, seminari di danza, stage e laboratori amatoriali per adulti e bambini). Collabora anche con compagnie professionali come quella di Philippe Decouffle o come quelle dei centri coreografici nazionali: il centro di Montpellier diretto da Dominique Bagouet e successivamente da Mathilde Monnier e il centro di Tours, allora diretto da Daniel Larrieu. Nel 2005 viene nominato consigliere artistico per la formazione EX.E.R.CE del Centro coreografico nazionale di Montpellier, diretto da Mathilde Monnier.