14. Contactez-moi
Nell’universo della «cura», normalmente ci sono due «parti » e due «partiti»: quelli che si fanno curare e quelli che curano.
Il giardino riflette questa relazione: due spazi si fiancheggiano, si guardano e comunicano. Perché vi sia un incontro dev’esserci un limite, una frontiera, un’interfaccia che permetta lo scambio, materializzata da un grande mobile che si estende per tutta la lunghezza del giardino.
Il mobile cela informazioni, scoperte, tesori sulle piante. Queste sono presentate sotto diverse forme: essiccate, macinate, in infusione, imprigionate negli erbari… Un mobile accessibile su due lati, che può essere attraversato, rappresenta l’involontario legame che persiste in tutte le frontiere.
Vera e propria parete sensoriale, questa superficie di scambio invita a toccare, accarezzare, ma anche a vedere, osservare, capire, ascoltare, magari gustare, e a volte fare tutte queste cose insieme o, semplicmente, rispondere con tutto il proprio corpo. In questo giardino tutti i sensi sono stimolati.
Progettisti
Loïc Nys studia arti applicate e grafica al Lycée Léonard de Vinci di Montaigu (Vandea) e lascia la scuola nel 2005. Dopo aver scoperto l’universo della moda, dell’evenemenziale, della comunicazione a Parigi, diventa grafico freelance nel luglio 2009. Attraverso la fotografia esplora la grafica urbana, umana, vegetale e di altri tipi dato che per lui tutto è grafica. Parigi, città ricca di esperienze ma anche di incontri, gli permette di evolvere in un ambiente propizio alla creatività, di esplorare numerosi campi come il paesaggio, la museografia, l’architettura di interni, ecc.
Cécile Larcher si laurea in architettura all’École Nationale Supérieure d'Architecture de Bretagne di Rennes nel 2007. Attratta dalla Loira, passa per Nantes, e completa la sua formazione con uno stage d'architettura. Poi risale il fiume e scopre Chaumont-sur-Loire. Vi fa solo una sosta e riparte per scoprire Parigi, la Senna, dove costruisce il suo universo professionnale. Il 2009 le ha permesso di incontrare le persone con le quali desidera lavorare. È con loro che crea il progetto per il Festival dei giardini di Chaumont.
Sébastien Migné, appena uscito dall’École Boulle (2007), in un primo tempo prosegue l’attività di freelance iniziata quando era studente. Comincia realizzando degli schizzi per degli eventi. Desiderando confrontarsi con progetti permanenti, entra in uno studio di museografia e lavora sul concetto di mostre permanenti. Nonostante sia stracarico di lavoro allo studio, partecipa a diversi concorsi con amici di competenze diverse e complementari, sempre spinto dal desiderio di dare spazio all’incontro e alla poesia. Per lui essere un progettista dello spazio vuol dire seminare dei fagioli magici e lasciarli crescere... nella sicurezza che le terre dei giardini si Chaumont si riveleranno fertili.
Sébastien Roussel, giovane laureato della classe 2005-2009 dell’École Nationale Supérieure du Paysage di Versailles, si è sempre interessato del mondo vegetale e animale... Nutrendosi di un rapporto sensibile con questi due mondi, li fa dialogare nei paesaggi e i giardini che immagina, progetta e coltiva. Lavora in equipe con degli ingegneri in Cambogia per progetti di bonifica, con dei naturalisti in Corsica nell’ambito di programmi di progettazione ambientale e con un cineasta dell’Ecole Louis Lumière per un documentario onirico sull’uomo e l’animale a Marsiglia. Questi sguardi incrociati permettono di costruire i futuri spazi di vita in qui l’uomo deve ridefinire il suo posto.