Il Castello di Chaumont viene fondato intorno all’anno mille da Ottone I, conte di Blois, per sorvegliare il confine tra la contea di Blois e la contea d’Angiò, retta da Folco III Nerra.
Il cavaliere normanno Gelduin riceve in dono Chaumont e fa consolidare la fortezza. Suo figlio e successore Geoffrey, senza discendenti, sceglie come erede sua nipote Denise de Fougères che, nel 1054, sposa Sulpice I d’Amboise. Così il Castello passa alla famiglia d’Amboise per cinque secoli.
Nel 1465, Luigi XI fa incendiare e radere al suolo Chaumont per punire Pietro I d’Amboise, colpevole di essersi unito alla “Lega del bene pubblico” (congiura di nobili contro il re). Tornato nelle grazie del sovrano, gli vengono restituite le sue terre.
Tra il 1468 e il 1481, Pietro I d'Amboise e suo figlio Carlo I intraprendono una vasta campagna di ricostruzione del Castello, distrutto nel 1465 per ordine del re Luigi XI. I due decidono di conservare le strutture difensive, simbolo di potere e privilegi nonostante le esigenze di sicurezza fossero meno urgenti che in passato. Le imponenti torri, il fossato, le torri d'angolo, le feritoie ed i merli ancora oggi visibili, mostrano l'attaccamento degli Amboise alle usanze medievali.
Nella seconda fase di costruzione, intrapresa fra il 1498 ed il 1511 da Carlo II d'Amboise e dal cardinale Giorgio d'Amboise, l'impiego di un repertorio stilistico di ispirazione italiana testimonia la volontà della famiglia di aprirsi alle tendenze dei Tempi Moderni. All'architettura gotica infatti si affiancheranno sculture con arabeschi e conchiglie. Il Castello di Chaumont ha sicuramente ereditato il solido stile delle costruzioni della generazione precedente, ma allo stesso tempo si ispira ad un nuovo repertorio formale.
Gli emblemi di Carlo II d'Amboise
Le varie fasi di costruzione del Castello si possono distinguere grazie all'evoluzione del suo stile architettonico, ma anche attraverso i simboli scolpiti nella pietra dai proprietari successivi. Carlo II, infatti, farà scolpire un fregio con due "C" intrecciate, che si alternano con un monte in fiamme, ben visibile sulle facciate del Castello. Sulla torre di destra del corpo di guardia, due uomini selvaggi portano anch'essi lo stemma della famiglia degli Amboise.
Gli emblemi di Luigi XII
La visita di Luigi XII e di sua moglie Anna di Bretagna del 1503, viene commemorata sul ponte levatoio, con la scultura dello stemma reale francese circondato da una "L" ed una "A" coronate. Sulla facciata dell'ala est, nel cortile del Castello, figura un istrice. Luigi XII ha ereditato questo emblema da suo padre, Carlo d'Orléans. Secondo la credenza del tempo l'animale, grazie alle sue spine, si proteggeva da quanti tentavano di avvicinarlo e poteva anche scagliare i suoi dardi contro coloro che lo minacciavano da lontano.
Contemporanei celebri: La famiglia Chaumont-Amboise
Vero e proprio clan dalle numerose alleanze, i Chaumont-Amboise occupano un posto di rilievo nella storia artistica e politica della Francia. Tre fratelli di Carlo I lasciano il loro segno tra i costruttori di quell’epoca: Luigi, vescovo di Albi, dota la sua cattedrale di un pontile-tramezzo e di una recinzione del coro che sono capolavori dell’arte fiammeggiante; Pietro, vescovo di Poitiers, costruisce il castello di Dissay, vicino alla sua metropoli; Giacomo, abate di Cluny dal 1485 al 1510, è uno dei committenti dell’Hôtel de Cluny a Parigi, attuale museo nazionale del Medioevo.
Un posto a parte spetta all’ultimo nato dei fratelli, Giorgio, ecclesiastico di alto rango, uomo di potere e benefattore delle arti. Nato a Chaumont nel 1460, si lega a Luigi II di Orléans, futuro Luigi XII. Arcivescovo di Narbonne quindi di Rouen, promosso cardinale nel 1498 e legato del papa nel 1499, diventa il "primo ministro" dl nuovo re di cui favorisce la popolarità grazie a un’amministrazione giudiziosa.
Gli Amboise fanno ormai parte dei principali introduttori del gusto italiano nel regno di Francia. Tale gusto affermandosi incoraggia un’élite ad ispirarsi agli edifici ammirati oltremonti e persino a fare venire in Francia i loro scultori e ornamentisti. Così, viene eretto il castello – o palazzo episcopale– di Gaillon, nell’Eure (Normandia), intrapreso da Giorgio d’Amboise all’inizio del XVI secolo e che segna una svolta del Rinascimento italianizzante nell’architettura francese. Carlo II d’Amboise, figlio di Carlo I, favorito di suo zio, che lo fa nominare Governatore di Lombardia, Maresciallo quindi Ammiraglio di Francia, è il primo francese a notare Leonardo da Vinci. Gli ordina un progetto di una villa per conto suo e quadri per quello di Luigi XII (che apprezza i suoi talenti di pittore). Nel 1507, suscita il primo viaggio del grande artista in Francia. L’allievo di Leonardo, Andrea Solario, lavora a Gaillon e fa il ritratto di Carlo II d’Amboise, conservato al giorno d’oggi presso il Museo del Louvre.