Gallerie della Corte Agnès Varda
J. François Réau
"Nuages"
published at 05/02/2021
François Réau disegna sempre in bianco e nero. Questa estetica porta le tracce del passato, quelle di una casa d’infanzia bruciata e di un nonno commerciante di carbone.
Afferma di pensare come in un disegno: “Il disegno è un modo di capire le cose, di definirle. Si individua una cosa o le si gira attorno e quindi, è anche con una linea che si circondano le cose.” È la sua impressione della natura e dei paesaggi che dispone sulla carta, usando principalmente la matita di piombo e la matita di grafite.
Progetta inoltre installazioni immersive che tengono conto della genialità del luogo, collegando tacitamente la sua storia e l’esperienza del visitatore. Al contrario, i suoi paesaggi si dispiegano o si stringono su un dettaglio, un campione che fa sentire tutta la materialità, minerale, vegetale o liquida.
In linea con l’Arte Povera, il tempo e lo spazio sono le sue preoccupazioni. Ricorre a materiali recuperati e deperibili, a risorse naturali o di seconda mano, E che sono utilizzati nello spazio in modo tale che questi materiali gli permetteranno di elaborare un altro vocabolario del disegno e di tutto ciò che evoca dal tratto, dalla linea o della traccia.
Presta particolare attenzione al mondo che lo circonda e all’invisibile che traduce. I bianchi sono zone di respirazione, sacche d’aria, in un gioco fra comparsa e scomparsa.
Le sue Nuages presentate nella Galleria della Corte Agnès Varda evocano la sublime e fragile bellezza del nostro universo.
Opera per la Tenuta di Chaumont-sur-Loire
“Si tratta di un dispositivo in cui cerco di spingere i limiti del disegno. Ho voluto proporre un’opera che facesse riferimento direttamente alla Natura o allo spazio del paesaggio ma che, in qualche modo, fosse un simbolo di ciò che sfugge alla rappresentazione. Per me qualcosa che fosse nel complessoun’immagine incomparabile del movimento. Mi sembrava altresì importante portare lo spettatore ad avere, prima di tutto, un’esperienza dell’immagine che potesse superarlo fisicamente, e questo, conferendo all’opera una dimensione abbastanza grande da perdere la sua entità di oggetto. Potrebbe quindi essere percepita come un campo visivo.” François Réau
Struttura inconsistente in uno stato permanente di formazione e deformazione, in effetti la nuvola è un simbolo di ciò che sfugge alla rappresentazione e un’immagine incomparabile del movimento. Come immagine esplicita della trasformazione, di ciò che si “forma al di là”, il che lo rende una metafora essenziale di tutto ciò che va oltre la nostra capacità di comprensione.
DATI BIOGRAFICI
François RÉAU
FRANCIA
Nato nel 1978, François Réau si è formato all’École Régionale des Beaux-Arts e poi all’École d’Arts Appliqués di Poitiers. Oggi vive e lavora a Parigi.
Il suo lavoro articola disegno e installazione, paesaggio mentale e paesaggio fisico. Gioca sulla percezione della scala e sull’espressione dell’immensamente grande come dell’infinitamente piccolo, attraverso l’evocazione di immensi paesaggi naturali. La sua opera gioca sulla comparsa e scomparsa della figura e dei motivi, nel cuore dei materiali. Cerca di spingere i limiti del disegno in modo che sfugga al suo supporto e guadagni spazio, conferendogli così una nuova dimensione.