19BIS. Le jardin à frôler
Progettisti
Il compositore Alexandre Lévy ha studiato presso il CNSM di Parigi dove ha ottenuto quattro primi premi. Vi ha lavorato assieme a Édith Lejet e Michèle Reverdy. Inoltre, ha studiato la composizione e la musica elettroacustica, assieme a Michel Zbar, presso CNR di Boulogne. È l’autore di opere miste, spettacoli vocali e strumentali, nonché di lavori scenici tra cui alcune opere. Le sue opere sono programmate in varie manifestazioni musicali (Multiphonies del GRM, Biennale Musiques en Scène di GRAME, Incontri Internazionali di Musica Contemporanea di Cergy, Festival di Musica Contemporanea di Enghien, Accademia Ravel di Saint-Jean-de-Luz, Concorso Internazionale di Melodia di Tolosa, …). Ha ottenuto una borsa dalla Fondazione Beaumarchais onde realizzare la sua opera da camera «L», nonché varie commesse dallo stato francese. Realizza musiche di scena e installazioni sonore in collaborazione con vari artisti d’arti plastiche e compagnie teatrali al fine di portare a termine progetti trasversali.
Specializzata nelle arti plastiche, Sophie Lecomte ha conseguito il diploma della Scuola Superiore delle Belle Arti di Parigi (atelier Henri Cueco) e della Facoltà delle Arti Plastiche (Parigi I). Il suo lavoro artistico mira a costruire una poetica legata al tempo che passa e a inventare un universo polimorfo fatto di sculture, installazioni, video, disegni e acquarelli. Tra dolcezza e crudeltà, elabora una poetica dell’ibridazione che cerca di riallacciarsi a una memoria dimentica e diluita. Elabora, poco a poco, una storia naturale dove i regni si mescolano, dove le forme si trasformano e interrogano il perpetuo movimento dell’esistenza, l’invisibile lavoro del tempo e della scomparsa. Da sei anni, Sophie Lecomte realizza, in collaborazione con Alexandre Lévy, creazioni video e installazioni sonore. Ha esposto, tra l’altro, presso il Museu do Traje (Salvador di Bahia, Brasile), il Museo d’Arte Contemporanea di Sköpje (Macedonia), il Museo di Fontenay le Comte (Francia). Le sue opere sono state acquistate dal Museo della Caccia e della Natura (Parigi) e dal Museo Barrois (Bar le Duc).