Edizione 2024 - Giardino fonte di vita

Le paysage microcosmique

Giardino di James Basson

published at 08/02/2023

Le paysage microcosmique, jardin de James Basson © E. Sander

“Il prato originale, incastonato in una cornice agreste, era uno spazio privo di movimento e di complessità. Avvicinandosi al cortile, le piante si rivelano armoniose nella loro sobrietà, senza competizione. Accostandosi, tre o quattro specie vegetali rivelano i loro colori e la loro consistenza. Più ci si avvicina, più la diversità si palesa, il microcosmo prende forma, un paesaggio che può passare inosservato o avvolgente.

Il modello per la piantatura è costituito dai paesaggi delle steppe europee come quello dell’altopiano di Larzac, un luogo spoglio, con poco terreno, esposto ai venti, dove l’acqua è scarsa e le temperature estreme, gelide in inverno e roventi in estate. Qui le piante sono tolleranti allo stress piuttosto che in competizione tra loro. È nell’ambiente povero che si sviluppa la massima diversità.

La prossima generazione di progettisti e giardinieri ha davanti a sé un periodo entusiasmante, dove dovremo affrontare il cambiamento climatico. Ciò che sostituirà i nostri campi da gioco e i prati a noi tanto cari. Ciò che faremo con le rose che per anni sono state per noi così gratificanti. Paesaggi che si concentrano sulla resilienza piuttosto che sull’esuberanza. Un’estetica che ci avvicina alla natura al suo stato naturale. Una nuova fase di romanticismo in cui vediamo la natura come una persona cara di cui vogliamo prenderci cura e da cui vogliamo imparare prima che scompaia.

Le paysage microcosmique (Il paesaggio microcosmico) è un’allusione a questo dibattito. Può sfuggire, ma se ci si ferma a guardare, c’è molto da vedere”. James Basson

PROGETTISTI

James BASSON, paesaggista

Con il sostegno di Helena COATES

MONACO

Installato nel sud della Francia da 20 anni, James Basson dirige Scape Design. Ha acquisito una solida reputazione creando giardini secchi che richiedono poca manutenzione, giardini sostenibili e rispettosi del paesaggio naturale. Si ispira alle sue passeggiate nelle Alpi Marittime, ai fogliami evergreen e agli ori dei paesaggi estivi, ma anche ai paesaggi costieri della Corsica, della Sardegna, della Sicilia e della Grecia.

Le sue prime prove per ricreare questo tipo di paesaggio nei giardini si basano in larga misura sulle lavande, i rosmarini e i timi, con un’irrigazione goccia a goccia. Il vivaista e botanico Olivier Filippi, suo eroe, gli mostra progressivamente che può lavorare con queste piante senza irrigazione, mantenendo un buon drenaggio del suolo.

Nel 2016, mentre partecipa per la seconda volta al Chelsea Flower Show a Londra, James Basson sente qualcuno qualificare suo giardino di “semplice sentiero per le capre”. Lo prende come un complimento. Un altro visitatore riconosce le condizioni di vita del suo ambiente e lo assume subito. Il risultato è un magnifico giardino nella regione di Gordes, in Francia, conosciuta per le sue scarse precipitazioni e le sue lunghe estati.

In condizioni così difficili, James sceglie i suoi progetti con la massima cura: “I nostri clienti sono persone che amano i giardini e le piante e non solo le belle fotografie”. Il risultato è stupefacente, una lezione di lavoro in collaborazione con la natura e non contro di essa.

Ama i muri in pietra a secco e i bories, queste antiche capanne che accoglievano e proteggevano le pecore nei campi della Provenza. Per evitare lo spreco, riporta il giardino a una scala umana e fa in modo di immergere i fabbricati nel paesaggio.

Le piantagioni di James Basson giocano con una gamma spesso limitata a tre specie dominanti. Le piante a foglie persistenti alternano con le graminacee e le piante colorate come il Lomelosia tappezzante, il Phlomis dai fiori dorati o l’Euforbia arborescente. Queste piante sono particolarmente resistenti. La sua preferenza va al pistacchio lentisco delle garrighe e delle m. Tutte queste piante attirano gli impollinatori e la fauna.

Quando piove, il giardino si riempie di sorgenti. Tuttavia, questa acqua scompare rapidamente attraverso substrati rocciosi. Le piante devono sopravvivere a 4 o 6 mesi di siccità ogni anno. L’acqua è rara. Ecco perché pianta su 8 - 10 cm di ghiaia o pacciamature di pietre frantumate, e si rifornisce in piante robuste a lunghe radici presso Olivier Filippi. Bisogna avere una visione a lungo termine e lavorare assieme per un futuro sostenibile e bello.

Un giardino di pietre costituisce un eccellente mezzo per attenuare le estati calde ed asciutte e gli inverni umidi, sia proteggendo il suolo, trattenendo il carbone che conservando le basi delle piante secche. Il suolo deve essere scompattato e ridisegnato per creare zone più alte per le piante, e zone più basse per i viali. L’acqua viene quindi drenata naturalmente. Ciò permette anche di creare una varietà di aspetti, per fare in modo che le singole piante possano fare fronte al sole durante tutta la giornata.

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